L’articolo di oggi è una piccola guida su come richiedere uno studio di fattibilità di test di laboratorio.
Per arrivare a darti le indicazioni su cosa fornire al laboratorio per eseguire un efficace studio di fattibilità, parto da un libro che ho letto alle superiori, riscoperto l’estate scorsa, e su cui ho continuato a meditare per quasi un anno intero.
Il libro è “Vita di Galileo” di Bertolt Brecht.
Le pagine su cui mi sono soffermata sono quelle del terzo atto di questa pièce teatrale, scritta da Brecht poco prima della Seconda guerra mondiale.
Sono le pagine in cui “Galilei vide che il cielo non c’era”.
Le pagine in cui “l’umanità scrive nel suo diario: abolito il cielo!”.
Riporto qui di seguito il testo.
Se vai di fretta puoi saltare direttamente al paragrafo dedicato al METODO SCIENTIFICO SPERIMENTALE
III.
10 gennaio 1610: Galileo, servendosi del telescopio, scopre fenomeni celesti che confermano il sistema copernicano. Ammonito dal suo amico delle possibili conseguenze di tali scoperte, Galileo afferma la sua fede nella ragione umana.
Milleseicentodieci, ai dieci di gennaio:
Galilei vide che il cielo non c’era.
Stanza di lavoro di Galileo a Padova.
E’ notte. Galileo e Sagredo, avvolti in pesanti mantelli, sono al telescopio.SAGREDO (traguardando, a mezza voce) Il bordo esterno della falce è tutto seghettato, irregolare, scabro. Sulla parte buia, vicino alla fascia chiara, si vedono dei punti luminosi. Uno dopo l’altro, emergono dall’oscurità. Da quei punti s’irradia la luce, invadendo zone sempre più vaste, che vanno a confluire nel resto della parte chiara.
GALILEO Come spieghi quei punti luminosi?
SAGREDO Non può essere.
GALILEO Come, non può essere? Sono montagne.
SAGREDO Montagne su un astro?
GALILEO Montagne altissime. E le loro cime ricevono i primi raggi del sole nascente, mentre le pendici sono ancora nell’oscurità. Tu vedi la luce del sole scendere man mano dalle cime verso le vallate.
SAGREDO Ma questo contraddice a tutti gli insegnamenti d’astronomia da duemila anni in qua.
GALILEO Sì. Quello che hai visto ora, non è mai stato visto da nessuno all’infuori di me. Tu sei il secondo.
SAGREDO Ma la luna non può essere una terra con monti e valli come la nostra, allo stesso modo che la terra non può essere una luna.
GALILEO La luna può essere una terra con monti e valli, e la terra può essere una luna. Un qualunque corpo celeste, uno tra migliaia. Guarda ancora. La parte in oscurità, la vedi proprio tutta buia?
SAGREDO No. Adesso che la guardo con attenzione, vedo che è soffusa di un lieve chiarore grigiastro.
GALILEO E che luce può essere?
SAGREDO ?
GALILEO La luce della terra.
SAGREDO E’ assurdo! Come può mandar luce la terra, con le sue montagne e i boschi e le acque? La terra, un corpo freddo!
GALILEO Allo stesso modo che manda luce la luna. Perché tutt’e due sono astri illuminati dal sole: per questo risplendono. Così come la luna appare a noi, noi appariamo alla luna. Dalla luna, la terra si vede a volte in forma di falce, a volte di emisfero, a volte di sfera intera, e a volte, infine, non si vede affatto.
SAGREDO Dunque, fra la terra e la luna non ci sarebbe alcuna differenza?
GALILEO Evidentemente no.
SAGREDO Meno di dieci anni fa, a Roma, un uomo salì sul rogo. Si chiamava Giordano Bruno ed aveva affermato esattamente la stessa cosa.
GALILEO Certo. E noi ora lo vediamo. Non staccare l’occhio dal telescopio, Sagredo. Quello che stai vedendo, è che non esiste differenza tra il cielo e la terra. Oggi, 10 gennaio 1610, l’umanità scrive nel suo diario: abolito il cielo!
(…)
Elisabetta Ruffino sotto il monumento a Giordano Bruno in Campo de’ Fiori a Roma
Galileo con il suo telescopio dimostra la validità della teoria copernicana e sovverte il modo di pensare il cielo e la terra, in tal senso il drammaturgo tedesco gli fa dire: “abolito il cielo!”
IL METODO SCIENTIFICO SPERIMENTALE
Galileo è il padre del metodo scientifico sperimentale.
Metodo che si basa su
• osservazione attenta di un fenomeno, nel domandarsi quali ne siano le cause, nel raccogliere tutte le informazioni e i dati riconducibili al fenomeno;
• formulazione di un’ipotesi, cioè di una possibile risposta alle domande fatte precedentemente;
• esecuzione di esperimenti per verificare la validità dell’ipotesi;
• formulazione di una legge che spiega il fenomeno esaminato, nel caso in cui l’ipotesi sia corretta. In caso contrario, formulazione di una nuova ipotesi.
Il metodo scientifico sperimentale supera il concetto di autorità espresso dalla frase latina
IPSE DIXIT
che, come riporta l’Enciclopedia Treccani, significa:
“(«l’ha detto egli stesso») con cui ci si richiama all’autorità di qualcuno. Corrisponde al greco αὐτὸς ἔϕα usato, secondo Cicerone, nella scuola pitagorica per convalidare le verità, dichiarando che erano state asserite dallo stesso Pitagora.”
Infatti grazie al metodo scientifico, per verificare la validità di un fenomeno, la domanda diventa:
Come lo dimostri?
superando il concetto di autorità
Chi l’ha detto?
Ma veniamo a noi.
In laboratorio naturalmente il metodo scientifico la fa da padrone.
In laboratorio si opera secondo procedure convalidate, il personale è sottoposto ad addestramenti e verifiche di abilitazione periodiche, la strumentazione è tarata, e per ogni metodo di prova si è in grado di valutare l’incertezza e la ripetibilità.
Esistono anche sistemi di valutazione interlaboratorio, i Proficiency test, che permettono di tenere sotto controllo la qualità dei risultati di prova, e il laboratorio accreditato secondo ISO IEC 17025 è obbligato a parteciparvi regolarmente.
In laboratorio non si tira a indovinare, ma si procede con i metodi e le attrezzature di prova più adatte.
Questo soprattutto in caso di studi di fattibilità di test di laboratorio.
Ma lascia che mi spieghi meglio.
Talvolta in MotivexLab arrivano delle richieste da parte di clienti di eseguire dei test a “scatola chiusa”.
Per i quali cioè il cliente non è disposto a fornire tutte le informazioni in suo possesso, tutti i dati riferiti al campione da analizzare e i risultati di test precedentemente eseguiti.
Tale rifiuto può essere compreso se parliamo di riservatezza, ma il laboratorio accreditato ti garantisce anche per questo aspetto.
Infatti, un laboratorio accreditato è obbligato a trattare tutti i dati riferiti a un campione da analizzare come riservati, a maggior tutela del cliente. Forse non lo sai, ma addirittura i tecnici di laboratorio che eseguono i test in un laboratorio conforme a ISO/IEC 17025 lavorano in regime di anonimato, proprio per non essere soggetti a indebite pressioni o condizionamenti. In particolare in MotivexLab i tecnici firmano una dichiarazione di riservatezza, ricevono tutti i documenti in forma anonima e il campione da analizzare è identificato con un ID numerico senza alcun riferimento al committente.
Tale procedura permette al tecnico di lavorare con serenità, senza farsi condizionare in alcun modo.
Risolte le questioni legate alla riservatezza dei dati, il non voler fornire tutti i dati di cui si è a conoscenza sul campione e pretendere uno studio di fattibilità a scatola chiusa, comporta una serie di rischi.
E’ un po’ come se un paziente si rivolgesse al medico e non volesse fornire l’anamnesi, cioè la raccolta particolareggiata delle notizie che lo riguardano, o la documentazione con gli esiti di precedenti esami, cure e interventi.
Certo, il medico può tirare a indovinare, ma sicuramente si allontana dal metodo scientifico e si avvicina di più al metodo dello stregone.
COSA FORNIRE AL LABORATORIO PER STUDI DI FATTIBILITA’ DI PROVE DI LABORATORIO
Ecco quindi il miglior metodo per richiedere uno studio di fattibilità per test di laboratorio e failure analysis.
Fornire al laboratorio indicazioni su:
• tipo di materiale;
• documentazione come certificati, standard normativi;
• tipo di lavorazione, trattamenti termici;
• tutte le informazioni a disposizione circa scopo dell’analisi, eventi legati al fenomeno di failure;
• eventuali test report.
Questi dati permettono ai tecnici di laboratorio di circoscrivere le ipotesi e di indirizzarsi con maggiore velocità e precisione verso il tipo di test più adatto alla ricerca in corso.
Soprattutto nei casi di prove di fattibilità, poter circoscrivere al tipo di problema, al corretto materiale, alla corretta tecnica d’indagine, permette di risparmiare tempo e soldi e di raggiungere risultati utili. E’ infatti antiscientifico avere a disposizione dati e non usarli.
Fornire tutti i dati può risultare più economico, perché non dobbiamo replicare prove per raggiungere risultati già a disposizione e sui quali non ci sono dubbi.
Il 10 gennaio 1610 grazie al telescopio si poté abolire il cielo, oggi, 7 giugno 2022 credo si possa rinunciare alla palla di cristallo e affidarsi con fiducia a chi opera nel rispetto del metodo scientifico.
Se hai bisogno di uno studio di fattibilità riprove di laboratorio o di una failure analysis in 24 ore, telefona allo 0119370516 o scrivi a laboratorio@motivexlab.com
Spero di incontrarti presto.
Elisabetta Ruffino