La tomografia industriale è particolarmente utile nel reverse engineering di oggetti complessi e alla base di tutto il processo c’è la lettura e la comprensione del disegno tecnico meccanico.

Capire come leggere un disegno tecnico meccanico è una competenza fondamentale per chi lavora nel settore dell’ingegneria, della produzione metallurgica o della qualità.

Un disegno tecnico si basa su una rappresentazione multi-vista per descrivere un oggetto tridimensionale su un piano bidimensionale ed è un linguaggio universale che fornisce tutte le informazioni necessarie per produrre o assemblare un componente.

Le viste: tante angolazioni diverse per un unico oggetto

Nel disegno tecnico troverai diverse disposizioni dell’oggetto, utili per poterlo osservare da varie angolature. Ognuna di queste diverse rappresentazioni si chiama vista. La vista principale mostra l’oggetto da una prospettiva che ne illustra la forma generale, mentre le altre viste (laterale, superiore, ecc.) forniscono dettagli aggiuntivi e ne specificano le dimensioni.

Queste rappresentazioni sono realizzate tramite programmi di disegno meccanico, utilizzando le proiezioni ortogonali, che proiettano l’oggetto su piani perpendicolari. Troverai quindi:

  • La vista frontale, in cui l’oggetto viene presentato come se tu lo stessi guardando di fronte;
  • Le viste laterali, in cui vedi l’oggetto di fianco, osservandolo in più lati;
  • Potrai trovare anche una eventuale pianta dell’oggetto, ovvero la vista dall’alto.
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I tratteggi

Nei disegni relativi a progetti meccanici troverai sempre delle linee tratteggiate: puntini, tratti obliqui paralleli tra loro, tratti orizzontali o reticolati.

Ogni tratteggio ha un significato ben preciso e serve a due scopi principali:

  1. Evidenziare le superfici sezionate: il tratteggio riempie le aree che sono state “tagliate” dal piano di sezione, rendendole più evidenti rispetto alle parti non sezionate.
  2. Differenziare i componenti: se nel disegno ci sono più pezzi adiacenti, si usano tratteggi con angoli o spaziature diverse per distinguere un pezzo dall’altro, anche se sono fatti dello stesso materiale.

Il tratteggio, quando vuole soltanto distinguere le parti in sezione da quelle in vista, viene realizzato utilizzando una linea fine inclinata di 45°.

Nei disegno troverai inoltre i cosiddetti tratteggi imitativi: questi rappresentano il materiale con cui è realizzato l’oggetto. A seconda della complessità dell’oggetto stesso o in funzione del livello di informazione che l’elaborato grafico vuole trasmettere si individuano tre tipologie di tratteggi:

  • quelli che suddividono l’oggetto in materiale principale, materiale da evidenziare e materiale ausiliario;
  • quelli che suddividono l’oggetto nelle principali categorie di materiali utilizzati in edilizia: solidi, liquidi, aeriformi, trasparenti, legni, conglomerati, isolanti, avvolgimenti elettrici;
  • quelli che suddividono l’oggetto nei materiali effettivamente utilizzati.

Oltre ai tratteggi è fondamentale conoscere il significato di ogni tipo di linea. Un disegno tecnico è un linguaggio visivo preciso e ogni linea ha una sua funzione.

Linea continua spessa: questa è la linea più importante e rappresenta i contorni e gli spigoli visibili dell’oggetto. È il perimetro del pezzo come appare dalla vista in cui è disegnato.

Linea continua sottile: Viene usata per le linee di misura (dette anche linee di quota o linee di quotatura), le linee di proiezione e le linee di richiamo. Queste linee aiutano a posizionare le dimensioni e le note sul disegno.

Le linee di misura sono le linee che indicano la dimensione effettiva di un elemento. Sono tracciate con una linea continua fine e sono parallele all’elemento che si vuole misurare. Alle loro estremità si trovano i terminatori, che possono essere frecce, tratti obliqui o punti e che indicano dove inizia e finisce la misura.

Le linee di proiezione sono linee sottili e continue che partono dal contorno dell’oggetto e si estendono oltre la linea di misura. La loro funzione è quella di collegare l’elemento del disegno che si vuole quotare alla sua linea di misura, fornendo un punto di riferimento preciso per l’inizio e la fine della quota.

Le linee di richiamo vengono utilizzate per indicare un particolare elemento, come una superficie, un foro o una saldatura, su cui si desidera inserire una nota, un simbolo o una quota. Partono dall’elemento a cui si riferiscono e terminano con una freccia o un punto. Spesso sono usate per identificare fori, filettature o per indicare materiali e finiture superficiali.

Linea a tratti (o tratteggiata): È composta da tratti brevi e uguali. Rappresenta contorni e spigoli nascosti che non si vedono dalla vista corrente, ma che esistono all’interno o dietro l’oggetto.

Linea mista (punto-tratto): Formata da un punto e un tratto alternati. Indica gli assi di simmetria e i centri dei fori. È cruciale per capire la posizione di elementi che hanno un asse centrale.

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Le Sezioni e i Tratteggi

Per rappresentare le parti interne di un oggetto, si ricorre alle sezioni.  Sezionare un pezzo è come fare un “taglio” immaginario per mostrare cosa c’è dentro. Le superfici che vengono tagliate sono riempite con un tratteggio.

Il più comune presenta una serie di linee oblique parallele (solitamente a 45 gradi) e sottili. Questo tratteggio è universale e indica che la superficie è stata sezionata, senza specificare il materiale.

Se il disegno mostra un assemblaggio di più parti, i tratteggi di ogni componente possono avere un angolo diverso (ad esempio, +45° e -45°) o una spaziatura differente. Questo ti aiuta a capire chiaramente dove finisce un pezzo e ne inizia un altro.

Reverse Engineering tomografia
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Quote e tolleranze

Le quote sono i numeri che indicano le dimensioni, come lunghezze, diametri e raggi. Sono sempre accompagnate da linee di riferimento che ne specificano l’applicazione.
Le quote dimensionali specificano le misure dell’oggetto.
Le quote di posizione indicano la posizione di fori o di altri elementi.

Le tolleranze specificano la variazione accettabile consentita in produzione per ogni componente. Si dividono in tolleranze dimensionali e tolleranze geometriche (come la planarità, la rotondità, la concentricità). La comprensione delle tolleranze è vitale per garantire che i componenti si adattino correttamente durante l’assemblaggio.

Simboli e Note Aggiuntive

I disegni tecnici spesso contengono simboli che comunicano informazioni aggiuntive. Un esempio comune è il simbolo della finitura superficiale, che indica quanto deve essere liscia o ruvida la superficie di un pezzo. Altri simboli importanti includono quelli per le saldature, i trattamenti termici e le lavorazioni meccaniche specifiche.

Le note sono istruzioni scritte che forniscono dettagli che non possono essere rappresentati graficamente. Queste possono includere informazioni sui materiali da utilizzare, i trattamenti da eseguire o le istruzioni di assemblaggio. Leggere attentamente tutte le note è un passo che non si può saltare per comprendere appieno le specifiche di un progetto.

Il cartiglio: la carta di identità del componente

Il cartiglio di un disegno tecnico meccanico è una tabella informativa, solitamente posizionata nell’angolo in basso a destra o a sinistra del foglio, che funge da vera e propria carta d’identità del disegno stesso.

Contiene tutte le informazioni essenziali per capire chi ha realizzato il disegno, di cosa si tratta e quali sono le specifiche di base del pezzo rappresentato. È un elemento fondamentale per l’archiviazione e la gestione dei documenti tecnici in un’azienda.

Il cartiglio è diviso in diverse sezioni, ognuna con una funzione specifica. Leggendolo, si possono ottenere le seguenti informazioni:

Informazioni generali:

  • Nome dell’azienda: indica chi ha realizzato il disegno.
  • Titolo del disegno: descrive in modo chiaro il nome del pezzo o del gruppo di pezzi rappresentato (es. “albero motore”, “flangia di fissaggio”).
  • Numero del disegno: Un codice univoco che serve per identificare il disegno all’interno dell’archivio aziendale, utile per la sua rintracciabilità.

Dati tecnici:

  • Scala: indica il rapporto tra le dimensioni del disegno e le dimensioni reali dell’oggetto. Ad esempio, una scala 1:2 significa che il pezzo sul foglio è grande la metà di quello reale, mentre una scala 2:1 indica che è il doppio
  • Unità di misura: specifica l’unità di misura utilizzata (es. mm, cm, pollici). Nelle officine meccaniche, l’uso del millimetro è il più comune.
  • Tolleranze generali: sono i limiti di variazione accettabili per le quote a cui non sono state applicate tolleranze specifiche. Vengono indicate con una sigla che rimanda a una norma di riferimento (es. la UNI EN ISO 2768 è uno standard internazionale che riguarda le tolleranze generali nei disegni tecnici e ha lo scopo principale di evitare che ogni singola dimensione di un pezzo debba essere specificata con una sua tolleranza individuale).

Responsabilità e revisioni:

  • Autore/Progettista: la persona che ha disegnato il pezzo.
  • Verificatore/Approvatore: la persona che ha controllato e approvato il disegno.
  • Data: la data in cui il disegno è stato creato, verificato e approvato.
  • Area delle revisioni: una tabella in cui vengono segnate le modifiche successive al disegno originale. Ogni revisione è contrassegnata con una lettera o un numero (es. Rev. A, Rev. B) e include una breve descrizione della modifica, la data e l’autore.

In sintesi, il cartiglio è come un riassunto dettagliato del disegno, che permette a chiunque lo consulti di sapere immediatamente cosa ha in mano e se è la versione corretta e aggiornata del pezzo.

Reverse Engineering tomografia
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Il disegno tecnico nel reverse engineering

Il disegno tecnico è uno strumento fondamentale nel reverse engineering, ovvero il processo di smontaggio, analisi e ricostruzione di un prodotto esistente.

Mentre il design tradizionale parte da un’idea per arrivare a un prodotto, il reverse engineering segue il percorso inverso: da un prodotto fisico si risale alla sua documentazione tecnica. In questo contesto, il disegno non è solo un semplice schizzo, ma una vera e propria mappa dettagliata che svela la struttura, le dimensioni e le tolleranze di un componente.

Il processo inizia con la misurazione meticolosa del prodotto esistente; utilizzando strumenti come calibri, micrometri e scanner 3D si raccolgono dati precisi su ogni singola parte. Questi dati sono poi tradotti in un disegno tecnico bidimensionale (2D) o in un modello tridimensionale (3D) assistito da software CAD (Computer-Aided Design).

Oltre ai metodi tradizionali, l’avanzamento tecnologico ha introdotto un altro strumento potentissimo: la tomografia industriale computerizzata (CT).  Questo sistema di imaging a raggi X crea una ricostruzione tridimensionale interna ed esterna di un oggetto, rivelando dettagli che non sarebbero visibili con altri metodi.

La tomografia industriale è particolarmente utile nel reverse engineering di oggetti complessi con geometrie interne complesse o cavità nascoste. I dati volumetrici generati dallo scanner CT possono essere convertiti direttamente in un modello 3D CAD, fornendo un disegno tecnico estremamente preciso. Questo elimina la necessità di smontare, sezionare e danneggiare il pezzo, preservando la sua integrità e accelerando il processo di acquisizione dati.

Grazie a questa tecnologia è possibile non solo riprodurre un pezzo identico, ma anche migliorarne il design, modificarlo o persino utilizzarlo come base per un prodotto completamente nuovo. Il disegno tecnico nel reverse engineering non è un semplice punto di arrivo, ma la chiave che apre le porte alla conoscenza del prodotto, permettendo di replicare, analizzare e innovare.

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