Su LunaNuova del 15 aprile, Daniele Fenoglio racconta la Tomografia Industriale di MotivexLab al servizio del patrimonio artistico italiano:

Tecnologia avanzata al servizio del patrimonio culturale.
È quello che è accaduto nelle scorse settimane alla MotivexLab di viale Gandhi, dove un antico violino è stato sottoposto ad una tomografia assiale computerizzata per verificarne le condizioni di salute. Esattamente come si fa per una persona.

Tommaso Rovetta e Elisabetta Ruffino: la tomografia di un violino del '700

“Qualche mese fa siamo stati contattati dall’Accademia Liuteria Piemontese. Una bella realtà che sorge a fianco del Museo Egizio a Torino e si occupa di trasmettere saperi antichi come l’arte dei liutai”, dice l’amministratore delegato di MotivexLab Paolo Pollacino.

“Avevano l ‘esigenza dì sottoporre a indagine mediante tomografia computerizzata un violino antico. Naturalmente era necessario che il violino non venisse in alcun modo manomesso o danneggiato”, spiega.

Grazie alla tomografia è possibile indagare all’interno degli oggetti senza danneggiarli, esattamente come una Tac sul corpo umano permette ai medici di guardare dentro a un paziente senza fare interventi invasivi.

Il violino su cui è stata fatta l’indagine è un violino del Settecento, il cui valore potrebbe aggirarsi intorno a qualche centinaio di migliaia di euro, se ne fosse decretata l’originalità.

La tomografia di un violino del '700

“Prima della Tac era la radiografia, l’analisi visiva, l’analisi microscopica e nella maggior parte dei casi era necessario aprire lo strumento per studiarne le caratteristiche interne.

Ma non sempre è possibile farlo, soprattutto quando si tratta di oggetti di grande valore” – dice il vicepresidente dell’Accademia Liuteria Piemontese, Tommaso Rovetta – “il violino è uno strumento di dubbia autenticità, ma è stata ricomposta un’etichetta che affermava l’appartenenza di questo strumento al liutaio Santo Serafino, che lavorava a Venezia intorno alla metà del Settecento.

Questo strumento è compatibile stilisticamente alle caratteristiche estetiche proprie di questo autore.

È uno strumento ancora in fase di studio che richiede restauri specifici per capire se è possibile farlo tornare a suonare. Infatti, uno degli scopi principali della scansione tomografica è quello di capire se lo strumento è in grado di reggere un ripristino funzionale”.

Grazie alle analisi svolte in MotivexLab è stato possibile ricostruire il volume 3D del violino e individuare in maniera molto chiara la presenza di due strati di legno, di cui quello più interno occupa solo una piccola porzione ed è la prova evidente della presenza di una riparazione all’interno dello strumento.

I tecnici di MotivexLab alla tomografia

“Quello che noi possiamo ottenere con la tomografia industriale computerizzata, nel caso di un oggetto antico, è andare alla ricerca di eventuali riparazioni che sono state eseguite nel corso degli anni.

Possiamo quindi verificare lo stato attuale del manufatto per vedere se è possibile effettuare ulteriori riparazioni e restauri senza andare a danneggiare nulla”, afferma Luca Manavella, tecnico dì MotivexLab.

Quindi, nel caso della Tac al violino, è stato possibile osservare le operazioni di restauro che sono state svolte nel tempo, con un livello di qualità di immagine tale da poterlo osservare in ogni sua singola parte per scoprire i segreti più nascosti di questo strumento musicale.

“Siamo orgogliosi di mettere a disposizione di enti culturali come l’Accademia Liuteria Piemontese la nostra tecnologia e le nostre competenze. Macchinari e tecniche di indagine che quotidianamente applichiamo su componentistica del settore aerospaziale, automotive e della meccanica in generale, possono essere usati anche per l’indagine di manufatti antichi, aiutando i restauratori a salvaguardare il patrimonio artistico e culturale italiano”, dice Elisabetta Ruffino, fondatrice di MotivexLab.

Il presunto violino Serafino non è il primo oggetto “insolito” sottoposto ad esami non invasivi alla MotivexLab: “In passato abbiamo lavorato anche su panetti di terra provenienti da zone di scavo sottoposti ai raggi X perché contenenti resti archeologici, elementi di satelliti e di radar e boccagli di attrezzatura per sub”, conclude Ruffino.

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