Perché la prova di Contaminazione non è un test così semplice come sembra?
Perché, se mi organizzo a fare il Cleanliness Test da solo, spesso i risultati sono deludenti?
Perché non bisogna affidare le prove di Decontaminazione ai produttori di cabinet?
Ma soprattutto, perché devo far fare le mie Prove di Pulizia ad un Laboratorio Accreditato?

Se tutte queste sono domande che, almeno una volta ti sei fatto, allora sei nel posto giusto, perché oggi andrò a rispondere a tutte.

Prima di tutto, intanto, avrei piacere di farti leggere qualche riga dell’ultimo libro scritto da Elisabetta Ruffino e Paolo Pollacino: Prova di Pulizia, Viaggio alla scoperta del Cleanliness Test.

“Forse a causa dell’espressione “prova di pulizia” che ricorda attività comuni per cui non c’è bisogno di chissà quale specializzazione, questa prova può sembrare abbastanza semplice, a occhi poco esperti, forse a causa del fatto che qui lo sporco è microscopico, e quindi pare non esserci affatto. È per questo che qualcuno si improvvisa apprendista stregone, pensando: e che sarà mai?
Visto che stiamo parlando di particelle molto piccole, è facile creare contaminazioni che non sono riconducibili agli oggetti in esame
In realtà, se non si possiede la giusta competenza, la giusta attrezzatura e soprattutto un sistema collaudato di procedure di gestione di laboratorio, il tutto conforme agli standard internazionali, che implicano naturalmente anche il controllo da parte di enti esterni, le possibilità di errore sono molto alte. E allora si corre il rischio di ottenere risultati di prova incerti e non ripetibili: si finisce per perdere tempo e soldi per ripetere i test, per poi avere contestazioni da parte di clienti che non accettano certificati fai da te o di laboratori improvvisati.
Tutto ciò per te vuol dire stress, perché non riesci a rispettare le scadenze, fai brutta figura col capo e col cliente.
E perdi un sacco di tempo. In più sei costretto a non sentirti sicuro: e questo forse è l’aspetto peggiore.

Cabinet per le prove di pulizia tecnica
Ti facciamo un esempio concreto.
Spesso si ignora completamente sia la necessità di validare il metodo di estrazione determinando la curva di decadimento, sia la necessità di verificare il valore del bianco.
Qualcuno considera queste attività inutili sprechi di tempo e costi aggiuntivi.
Per non parlare delle modalità di campionamento, imballaggio e trasporto dei campioni da testare.
Qui la confusione regna sovrana.
Chi in buona fede, chi meno, al laboratorio fornisce campioni che non rispettano esattamente gli standard previsti dalle norme ufficiali.
Per esempio, solo riguardo gli imballaggi, la VDA 19 prescrive che siano progettati in modo che il componente di prova sia adeguatamente protetto in conformità ai requisiti di pulizia.
Un buon imballaggio deve avere una buona resistenza all’abrasione, all’impermeabilità e all’elettricità statica. Deve resistere al tipo e alla durata del trasporto, alla manipolazione e allo stoccaggio. Deve essere protetto dalle condizioni ambientali, dalle oscillazioni climatiche tra il tempo di fabbricazione e l’ispezione di pulizia.

Prove di pulizia tecnica: lavaggio del campione
Per questo motivo l’imballaggio ottimale è una busta di plastica pulita, preferibilmente monouso sigillata, in cui il campione viene immediatamente messo al suo interno, utilizzando dei guanti in lattice semplici, appena viene rimosso dalla catena produttiva.
In questo modo non si ha il rischio di contaminazione esterna e il campione non viene alterato dalle condizioni ambientali.
Cose semplici? Forse sì, ma se nessuno te le dice non lo sai. E il vero rischio è determinare un livello di contaminazione che non è quello reale.
I test di pulizia e contaminazione sono in assoluto tra i test più delicati da eseguire, perché lo scopo della prova è raccogliere il particolato depositato sulla superficie dei componenti e verificare se è conforme o no alle specifiche del cliente.
Visto che il particolato è composto da particelle microscopiche nell’ordine dei micron – millesimo di millimetro, milionesimo di metro, ricordi? – è molto facile sbagliare il test misurando residui che non derivano dall’oggetto in esame, ma sono stati erroneamente inclusi per cattiva gestione del campione, prima o durante l’analisi di laboratorio.
Altro rischio, analizzare campioni troppo puliti: succede, se i pezzi non sono campionati in modo corretto, o per inefficacia del metodo di estrazione (non validato tramite curva di decadimento, magari perché costa e ci vuole tempo, e allora “non lo facciamo”).”

Ti sei riconosciuto nella categoria degli “Stregoni” del Laboratorio?

Non te ne devi vergognare ma, anzi, devi stare sereno: non sei da solo.

Di seguito, infatti, trovi le parole di A.C., che ha letto il libro di Elisabetta e Paolo ed ha sentito che – in fondo – si parlava anche un po’ di lui.

MotivexLab: testimonianza di A.C.

“Salve Elisabetta come sta?
Volevo farle i miei sinceri complimenti per il libro sulla pulizia interna.
Purtroppo ho il gran difetto che odio leggere, invece il suo, anzi Vostro, libro l’ho letteralmente divorato.
Siete riusciti a spiegare il tutto anche a chi non è del mestiere.
Purtroppo le confesso che a volte faccio parte della categoria degli “stregoni” del lab visto che devo arrabattarmi in qualche modo per eseguire i test, ma spesso anche prendendo tutte le precauzioni del caso i risultati sono parecchio deludenti.
A presto.”

Ma la colpa, ovviamente, non è di A.C.
Ancora oggi, sono in tantissimi a prendere il test di pulizia industriale sotto gamba, magari perché la parola “pulizia” ispira qualcosa di semplice.
Magari perché il contaminante, nei Cleanliness Test industriali, è così piccolo, da far credere di poter passare inosservato, anche se non è assolutamente così.

Insomma, bisogna diffidare da chi prende le prove di Contaminazione a cuor leggero, eseguendo i test senza i metodi e le attrezzature previste dalla norma ISO 16232.

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Inoltre, sempre chiamando lo 011.9370516 o scrivendo a info@motivexlab.com, potrai richiedere la tua copia del libro Prova di Pulizia, Viaggio alla scoperta del Cleanliness Test, scritto da Elisabetta Ruffino e Paolo Pollacino, per scoprire tuti i segreti del Laboratorio Prove e delle prove di Pulizia e Contaminazione.

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