Tra le file delle prove di invecchiamento accelerato, insieme alla Nebbia Salina ed alla Nebbia Cupro Acetica, troviamo anche la prova di invecchiamento accelerato mediante radiazione arco-xenon, solitamente chiamato Xenotest.

Lo Xenotest permette di simulare, tramite l’utilizzo di apposite lampade ad arco allo xenon (in grado di riprodurre nel modo più efficace possibile lo spettro delle onde elettromagnetiche visibili), la resistenza delle tue verniciature, zincature o altri trattamenti all’esposizione della luce solare.

Tecnico di Laboratorio Specializzato allo Xenotest

Tecnico di Laboratorio Specializzato di MotivexLab durante la prova di invecchiamento accelerato con Xenotest

Innanzitutto, partiamo dal presupposto che la prova di invecchiamento Xenotest può essere svolta su qualsiasi tipo di manufatto.
Nello specifico su materiali plastici e metallici, tessuti e stoffe, vernici posti all’interno della vettura, sia con un metodo di prova basato sulla norma SAE J 2412 che con un metodo di prova basato sulla norma SAE J 2527.

In generale, comunque, la norma di riferimento utilizzata è la ISO 4892-2, da cui solitamente derivano le norme nazionali e proprietarie richieste il più delle volte dai clienti.

Quindi, ricapitolando, per il test di invecchiamento accelerato mediante xenotest, le norme di riferimento sono:
SAE J 2412: Invecchiamento accelerato di materiali interni automobili mediante radiazione arco-xenon;
SAE J 2412: Invecchiamento accelerato di materiali esterni automobili mediante radiazione arco-xenon;
ISO 4892-2: Plastiche – Metodi di esposizione a fonti di luce in laboratorio. Lampade ad arco-xenon.

Dopo questa premessa, quindi, non ci resta che andare a scoprire come si svolge – nello specifico – il test.
Una volta posizionati in camera i campioni soggetti ad esame, si può procedere con la programmazione dell’apparecchiatura (secondo procedura e parametri forniti nella procedura di prova del Laboratorio).

Dettaglio di prova Xenotest

Una volta che lo xenotest è iniziato, il funzionamento dell’apparecchiatura può essere interrotto al massimo una volta al giorno: l’apertura della camera di prova, infatti, potrebbe causare variazioni nel risultato delle prove.

Infine, occorre eseguire periodicamente la ridisposizione dei campioni:
– per i campioni soggetti a 2000 ore di test, il riposizionamento andrà effettuato una volta a settimana;
– per i campioni soggetti a 100 ore di test, il riposizionamento andrà effettuato una volta al giorno.

Una volta terminata la prova pratica, il parametro valutato è lo scolorimento, che può essere determinato secondo due metodi differenti:

1- Valutazione strumentale:

le differenze di colore in unità CIELAB sono ottenute mediante misurazione strumentale del campione mediante colorimetro, prima e dopo uno specifico tempo di esposizione;

2- Esame visivo:

la differenza di colore viene misurata mediante comparazione con una scala di grigi, in accordo al metodo di valutazione AATCC Test Methods, Procedura 1.

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Dalla richiesta di offerta, alla spedizione del campione. Dal follow up delle prove in corso, fino all’emissione del report.

Con le prove di invecchiamento accelerato, poi, il follow up è essenziale.
Grazie alla tecnologia MotivexLab, sai subito se e quando i tuoi campioni subiscono variazioni significative o diventano KO.
Molto meglio che aspettare il termine della prova con l’ansia!

Ed una volta terminate le prove, non sei solo.
Per qualsiasi dubbio o necessità, ti basta contattare il tuo Assistente Tecnico Personale, telefonicamente o via mail, che sarà pronto a supportarti ed a chiarire ogni tua perplessità.

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