Se anche tu ti occupi del Controllo Qualità di materiale prodotto in ghisa, ti sarà capitato sicuramente almeno una volta di dover avere evidenza della classificazione della microstruttura della grafite.

Perché viene richiesta la classificazione della grafite?
Alcune norme, per il controllo della ghisa, molto spesso, richiedono che questa, a seconda degli utilizzi, abbia una struttura precisa.
Da qui, nasce la necessità di analizzarla e, di conseguenza, di poterla classificare secondo terminologia standard, comune a tutti i Laboratori Prove.

Ora che abbiamo compreso come mai questa analisi viene richiesta così frequentemente, dobbiamo capire come viene svolta, all’atto pratico, la prova.
Ed eccomi a spiegarti.
Al termine delle operazioni di inglobatura, smerigliatura e lucidatura del provino ricavato dal campione di origine, gli Operatori del Laboratorio Prove procedono con un esame visivo mediante microscopio di tutta la superficie lucidata e non attaccata.
Per determinare distribuzione, forma e dimensione della grafite, occorrerà utilizzare un ingrandimento 100x.
Una volta ottenuti gli ingrandimenti, questi andranno confrontati con le immagini di riferimento.
Queste immagini, ovviamente, non sono scelte a caso, ma vengono estratte dalla norma UNI EN ISO 945-1, “Microstruttura della ghisa. Classificazione della grafite mediante analisi visuale”, e indicano forma, distribuzione e dimensioni tipiche della grafite che possono essere riscontrate all’interno della ghisa.

Ora che i risultati sono stati ottenuti, come vengono espressi all’interno del certificato di prova?
Come faccio a capire quello che c’è scritto sul certificato che mi ha inviato il Laboratorio Prove?
Come abbiamo già definito poco sopra, la grafite può essere descritta secondo tre caratteristiche: forma, distribuzione e dimensione.

La forma della grafite viene identificata con numerazione romana da I a VI, ed è definita da immagini e microstrutture di riferimento.
La distribuzione (relativa solo ed esclusivamente alle ghise grigie di forma tipo I) viene identificata con lettere maiuscole dalla A alla E, ancora una volta definita da immagini e microstrutture di riferimento.
La dimensione viene identificata con numerazione araba da 1 a 8, ed è anch’essa definita da immagini di riferimento.

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