FOCUS: I REQUISITI PER LA ZINCATURA

Oggi voglio cambiare un po’.
Se fino ad ora vi ho sempre parlato di norme di metodo, che quindi illustrano come svolgere una particolare prova, oggi voglio concentrarmi su due norme di requisito.

In particolare, vorrei parlare di due norme che precisano le caratteristiche che devono soddisfare alcuni trattamenti di zincatura.

Parleremo quindi, di:
– FIAT 9.57405;
– UNI EN ISO 19598.

Andiamo quindi per ordine.

FIAT 9.57405
Titolo: Zincatura elettrolitica per particolari in materiale ferroso;
Scopo: Precisare le caratteristiche che devono soddisfare i rivestimenti elettrolitici di zinco applicati su ghise, acciai al carbonio o legati con lo scopo principale di proteggerli contro la corrosione; definire le prove da effettuare per verificare tali caratteristiche, classificare il tipo di rivestimento, indicarne i criteri di scelta e prescrivere le indicazioni da riportare a disegno.

UNI EN ISO 19598
Titolo: Rivestimenti metallici – Rivestimenti elettrolitici di zinco e leghe di zinco su ferro o acciaio con trattamento supplementare di Cr(VI)-free;
Scopo: Applicabile su zinco elettro depositato o su rivestimenti in lega di zinco su ferro e acciaio con passivazione libera da Cr(VI). I rivestimenti in lega di zinco contengono nickel o ferro come elementi di lega.

L’obiettivo principale dei rivestimenti superficiali è proteggere componenti di ferro e acciaio dalla corrosione.
Lo standard internazionale specifica:
– la designazione da utilizzare per i rivestimenti;
– la resistenza minima alla corrosione da raggiungere in determinate procedure di prova;
– lo spessore minimo richiesto per il rivestimento.

Come puoi notare, quindi, entrambe le norme riportano le caratteristiche minime che deve soddisfare un rivestimento a base di zinco, oltre che indicarne la denominazione corretta in base alla composizione.

Scorrendo le norme, ed entrando nel loro dettaglio, troveremo quindi i diversi test da svolgere per stabilire la conformità e, di conseguenza, l’obiettivo minimo da raggiungere.

Una delle prove utilizzate per verificare la resistenza di una corrosione, ad esempio, è sicuramente il test di corrosione in nebbia salina, magari secondo procedura UNI EN ISO 9227.

La prova di corrosione in nebbia salina è un test di invecchiamento accelerato che simula l’esposizione dei campioni protetti dal rivestimento soggetto ad analisi, nell’ambiente che li ospiterà una volta in funzione.
Le prove di invecchiamento accelerato – come suggerisce il nome stesso – accelerano il processo di invecchiamento che si innescherebbe normalmente nell’ambiente di funzione del prodotto, permettendo così di verificare se il rivestimento protettivo (in questo caso, la zincatura) è davvero efficace contro la corrosione.

Le prove di corrosione sono molto importanti nell’ambito della produzione di vernici e rivestimenti, perché simulano in ore (anche se a volte possiamo parlare addirittura di 1000/2000 ore di prova) quello che normalmente succederebbe in anni.

E tu, in qualità di Quality Manager, te la senti di avere un cliente che torna da te con una non conformità dopo solo un paio d’anni perché la tua zincatura non ha resistito al passaggio del tempo?
Non sarebbe meglio scoprirlo molto prima, magari sacrificando solo qualche ora?

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