FOCUS: PROVA DI RESISTENZA AI COLPI DI PIETRA

Nell’ambito delle prove di invecchiamento accelerato, spesso, viene richiesta anche la prova di resistenza ai colpi di pietra sui rivestimenti superficiali.

Il nome, in questo caso, è estremamente esplicativo, e illustra perfettamente come si svolge la prova.
Infatti, il campione soggetto ad analisi, viene “semplicemente” colpito da del pietrisco (ghiaia o simili, a seconda di cosa indica la norma di prodotto), per poi valutare i danni che il rivestimento ha subito.

Ma come mai si svolge questa prova così particolare e, forse, un po’ bizzarra?
L’obiettivo, in realtà, non è neanche così strano.

Vi è mai capitato di andare, in macchina, a fare una scampagnata e di passare su di un sentiero un po’ sterrato?
Sicuramente, se lo avete fatto almeno una volta, avrete sentito le pietroline che, alzate dalle ruote, colpivano la carrozzeria (e, almeno un po’, avrete temuto di vederla rovinata).

Ecco, il test dei colpi di pietra simula proprio questa condizione, con l’obiettivo di valutare la resistenza della vernice utilizzata sulla carrozzeria.

Principalmente, ne abbiamo due: la SAE J400 e la FIAT 50488-01.

Ma andiamo a vederle un po’ più nel dettaglio.
– SAE J400: Test for chip resistance of surface coatings;
– FIAT 50488-01: Resistenza ai colpi di pietra di vernici, smalti, protettivi, ecc.

Entrambe le norme che andremo ad analizzare oggi sono norme di metodo.
Questo vuol dire che illustrano solamente le modalità di esecuzione della prova, senza però fornire i requisiti per stabilire o meno la conformità.

A seconda di quanto indicato dalla norma di prodotto alla quale stiamo facendo riferimento per l’esame, il tipo di pietrisco utilizzato per il test può essere di diverso tipo, forma e dimensione.
Il tutto per, ovviamente, valutare tipi differenti di attacchi alla carrozzeria.

Una volta scelto il tipo di pietrisco che verrà utilizzato per l’esame, si potrà procedere con la carica del gravellometro, il macchinario dedito a questo tipo di esame, che provvederà letteralmente a sparare il pietrisco su di un lamierino campione precedentemente preparato.

Una volta terminato il test, l’Operatore procede con la valutazione dei difetti provocati dal pietrisco sul lamierino e poi, in base ai requisiti specificati dalla norma di prodotto, ne verifica la conformità, redigendo in seguito il report.

La prova di resistenza ai colpi di pietra, quasi sempre, viene svolta insieme alle prove distruttive di invecchiamento accelerato, proprio per valutare il grado di resistenza della verniciatura all’impatto con pietrisco presente sulla strada, anche dopo che la vettura è stata sottoposta alle intemperie ed all’ambiente esterno per qualche anno.

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